Cosa non mi piace di Android

Scrivere in un articolo cosa mi piace di Android, il sistema operativo per dispositivi mobile di Google, sarebbe stato forse troppo semplice. Di pregi in questi due anni di utilizzo ne ho trovati tanti; tuttavia …

Risulta invece più difficile fare un punto della situazione e sottolineare quali possano essere quei difetti sul quale cercare di migliorare.

1. Durata della batteria

La durata della batteria “è” la nota dolente degli smartphone di ultima generazione. Non ci sono modelli immuni da questo difetto. Un giorno di lavoro normale e la sera il telefono deve essere caricato. Android come iPhone (un po meno), nessuno escluso. Il display di grosse dimensioni, la connettività dati quasi sempre attiva per sfruttare le potenzialità del dispositivo e i servizi in background mettono a dura prova le capacità di carica delle batterie.

Ovviamente si possono limitare i danni cercando, come fanno molti, di disattivare servizi che però decapitanto lo smartphone (via il 3G, via il wireless, via questo, via quello e ci si ritrova un telefono da 300€ con la capacitè di un modello da 20€).

2. Troppe versioni

Uno delle fortune di Android è stata sicuramente la grande capacità di adattamento di questo sistema operativo. Oramai lo si trova su smartphone da 99€ e su smartphone da 600€. Questa elasticità però costringe ad un grande sforzo degli sviluppari che devono tenere conto di tutte queste incognite (la capacità di eleborazione di uno smartphone da 99€ non è quella di uno da 600)! Inoltre ci sono smarphone che vengono prodotti in serie con la versione 2.1 , altri con la 2.2 , altri con la 2.3 e così via. E’ come se coesistessero insieme Windows 95, XP, e 7 allo stesso tempo. Magari non così radicalmente ma questo da l’idea della cosa.

Tra le altre cose Google chiede giustamente ai produttori di smartphone che installano Android di pubblicare aggiornamenti per almeno 2 anni … ma questo purtroppo non sempre avviene. Una di queste disavventura l’hanno passara i possessori di HTC Desire che hanno aspettato l’upgrade di Android alla versione 2.3.3 per mesi con rilasci programmati via via posticipati.

3. Trascuratezza in alcuni dettagli

Un’ultima cosa che non sempre mi è garbata è la trascuratezza di alcuni dettagli che sulla concorrenza non sono presenti. Un esempio eclatante è il copia/incolla utilizzabile solo in alcune “aree” del telefono e non in tutte le applicazioni. O ultimamente sul mio Nexus S ho notato una grave pecca quando si utilizza il programma Email abbinato ad un server Microsoft Exchange. In quest’ultimo caso le mail cancellate vengono effettivamente cancellate dal server ma rimangono nella posta eliminata dello smartphone. O anche la visualizzazione ad albero delle cartelle che non è “ad albero” e crea non pochi grattacapi. Se ho 400 cartelle sul server per arrivare all’ultima sullo smartphone ci vuole un quarto d’ora.

In conclusione

Molti potranno chiudere un occhio e dire che il telefono è perfetto e va bene così. Forse però una cura in più su alcuni dettagli potrebbero permettere un ulteriore passo di qualità a questo rivoluzionario sistema operativo per dispositivi mobile.

Ovviamente queste sono solo alcune cosiderazioni personali che altri potrebbero non apprezzare. Invito chiunque a commentare con le proprie osservazioni questo mio personale articolo permettnedo così di arricchirlo con ulteriori punti di vista.

3 Replies to “Cosa non mi piace di Android”

  1. Ci hai messo un po’…però alla fine hai capito che devi passare all’iPhone…

    Conclusioni della tua analisi… vendete l’android e pronti per acquistare l’iPhone 5!

  2. Android ha un “peccato originale” che non è mai stato (e credo non sarà mai) del tutto eliminato: è una piattaforma troppo aperta e per questo inadatta ai telefoni cellulari, ove l’affidabilità viene prima di tutto; collegando un terminale android al pc è tranquillamente possibile accedere alle cartelle con i file di sistema e modificarne il contenuto, con le conseguenze che si possono immaginare: e come può farlo qualsiasi utente, a maggior ragione possono farlo gli hacker: in pratica android è una porta aperta per virus, malware e compagnia; non a caso su questi dispositivi è pressoché indispensabile avere un antivirus installato, con un conseguente appesantimento del sistema che già di per sé non è propriamente leggero.
    Il sistema di Apple, tanto criticato perché ritenuto troppo chiuso, è però sotto questi aspetti nettamente superiore.
    Personalmente possiedo un iphone e un tablet con android: su quest’ultimo mi guardo bene dal metterci la sim e associarci un numero di telefono: on line solo tramite wi-fi; aggiungo che conosco persone che possiedono iphone 4 e 4s (quindi modelli piuttosto vecchi) che vanno ancora benissimo; altri che i loro terminali android li hanno dovuti cambiare dopo 2-3 anni perché cominciavano a manifestare malfunzionamenti che neppure il reset ha risolto, e non sto parlando di cineserie da 50 euro.

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